Friday, April 18, 2014

Intervista a Cesare Butini


Al termine dei Campionati Assoluti Primaverili di Riccione, abbiamo chiesto al D.T. Cesare Butini di tracciare un bilancio sul movimento natatorio italiano e di raccontarci come è arrivato al mestiere di allenatore…
NUOTO
Al termine dei Campionati Assoluti Primaverili di Riccione, abbiamo chiesto al D.T. Cesare Butini di tracciare un bilancio sul movimento natatorio italiano e di raccontarci come è arrivato al mestiere di allenatore…
 Qual è il suo bilancio in conclusione di questi Primaverili, confrontando in generale i risultati ottenuti con quelli dei Campionati australiani e francesi che si sono svolti più o meno in concomitanza dei nostri (settore velocità, fondo e mezzofondo, dorso, rana, delfino e misti, staffette uomini e donne)
I risultati parlano chiaro: sono stati Campionati di alto spessore tecnico. Trenta nuotatori hanno ottenuto il pass per gli Europei di Berlino e di questi circa venticinque lo hanno fatto ottenendo il tempo limite da noi
richiesto. L’aspetto più importante è, secondo me, il ricambio generazionale che finalmente si è attivato. Sono cresciuti molti atleti in tutte le discipline: Ciccarese, Bonacchi, Mencarini, Sabbioni, D’Arrigo, Di Fabio, Castiglioni, Fissneider, Tarzia, sono atleti giovani che si affiancano sia a giovani già affermati (Paltrinieri e Detti) ed agli atleti più esperti; tutti hanno fatto ottime prestazioni.
Non amo fare confronti tra movimenti natatori molto diversi tra loro; voglio solo dire ai miei colleghi, oltre che a far loro i complimenti per quanto fatto finora, che il difficile arriva adesso. Non bisogna abbassare la guardia, tenere alta la motivazione e lavorare per obiettivi sempre più alti.

Perché i nostri Campionati non sono ancora open ? Non sarebbe motivo di crescita gareggiare con atleti d'élite stranieri?
La FIN organizza tre Campionati Assoluti per Stagione; quello invernale da circa quattro anni è organizzato con la formula OPEN.
Quello di aprile ricoprendo il ruolo di selezione per TUTTA la squadra nazionale preferiamo mantenerlo a livello nazionale per dare la giusta visibilità ai nostri atleti anche della fascia giovanile. Per loro è infatti riservato almeno il 50% della finale B.
Inoltre è opportuno dire che per la crescita agonistica dei nostri atleti abbiamo attivato un progetto che prevede la competizione come strumento di allenamento; i nostri migliori nuotatori partecipano ad un discreto numero di manifestazioni internazionali anche organizzate in Italia (Trofeo Città di Milano, Meeting di San Marino).

Qual è stato il suo percorso personale che l'ha portata a diventare  allenatore? In bacheca lei ha una laurea in Giurisprudenza...
Mi sono avvicinato al bordo vasca dopo aver terminato la mia attività di atleta e mentre frequentavo l’università. La passione è aumentata con il passare del tempo e con i risultati che gli atleti che allenavo
ottenevano. Ed è stata appunto la passione che mi ha fatto capire che allenare era ciò che volevo fare. Ho comunque concluso il percorso universitario e parallelamente ho conseguito i brevetti da allenatore.

Da allenatore a Direttore Tecnico della squadra nazionale di nuoto il salto è stato grande: non le manca allenare quotidianamente i ragazzi? 
Tantissimo! Per chi come me viene dal bordo vasca non può fare a meno del contato con gli atleti e soprattutto con la competizione e le sfide che ogni giorno ti si aprano davanti.

Quanto è complesso dover tenere i fili dell'intero movimento italiano?
Complesso sicuramente ma molto motivante; siamo una realtà complessa con tante figure professionali (tecnici) di grande spessore. Quello che manca al tecnico italiano è la filosofia del lavoro di gruppo. Non è facile creare uno staff coeso; penso però che, nel team ITALIA, siamo sulla strada giusta.

Dopo il collegiale in altura di febbraio, quali saranno i prossimi per la nazionale in vista degli Europei di Berlino?
La squadra farà un raduno, riservato ai già qualificati, di ripresa. 
Dopo il Trofeo Sette Colli (dove completeremo la squadra per Berlino), i fondisti e mezzofondisti andranno di nuovo in altura, per gli altri atleti sono previste presenze in competizioni al di fuori dell’Italia (Open de France e Campionati Ungheresi)

Pur essendo il nuoto uno sport individuale, quanto conta creare lo spirito di squadra in nazionale per ottenere buoni risultati durante le grandi manifestazioni?
L’appartenenza ad un gruppo è fondamentale anche per sport individuali come il nuoto. E’ importante che ci sia una comune motivazione che lega tutti i componenti della squadra alfine di condividere insieme i sacrifici che si debbono fare per raggiungere i propri obiettivi.

In vista Rio 2016 sono arrivati finalmente i ricambi generazionali di cui avevamo bisogno?
Come ho già detto in apertura finalmente si vede un ricambio generazionale che si sta affiancando agli atleti più esperti. Sarà nostra premura dare loro le giuste opportunità di crescita e non guardare solo a Rio ma anche un pochino più in la.

Cosa le sarebbe piaciuto fare nella tua vita se non avesse fatto l'allenatore di nuoto?
Non ho rimpianti o sogni nel cassetto; sono contento di ciò che ho fatto.
La mia professione mi ha regalato emozioni intensissime; mi ha dato modo di conoscere persone eccezionali.
Penso che il frequentare tantissimi atleti giovani trasmetta una continua carica emotiva senza uguali. 
Se non avessi fatto l’allenatore avrei provato a fare l’allenatore!


Cesare Butini : Nato a Roma il 4/10/1957 e laureato in Giurisprudenza è stato un nuotatore di buon livello negli anni Settanta, vantando molti titoli giovanili e  medaglie ai campionati nazionali assoluti.
Ha iniziato l'attività di tecnico nel 1980 all’Aurelia Nuoto, dove ha rivestito il ruolo di direttore tecnico; dal 1987 collabora con la Federazione Italiana Nuoto seguendo le squadre nazionali assoluta e giovanile e rivestendo un ruolo determinante nello sviluppo dei progetti legati al Settore Istruzione Tecnica.
Come allenatore ha ottenuto i risultati più importanti della carriera nel biennio 2008-2009, portando Alessia Filippi alla conquista della medaglia d'argento alle Olimpiadi di Pechino negli 800 stile libero e alle medaglie d'oro nei 1500 e di bronzo negli 800 stile libero ai Mondiali di Roma 2009. Nel 2005 aveva già condotto Cristina Chiuso alla conquista della medaglia d’argento nei 50 stile libero agli Europei indoor di Trieste.
In qualità di tecnico federale ha partecipato ai Giochi Olimpici (Sydney 2000 - Atene 2004 - Pechino 2008 – Londra 2012), ai Campionati Europei (Helsinki 2000 - Berlino 2002 - Madrid 2004 - Budapest 2006 - Eindhoven 2008 - Budapest 2010) e ai Campionati Mondiali (Fukuoka 2001 - Barcellona 2003 - Montreal 2005 - Roma 2009 – Shanghai 2011). Dal 1999 al 2004 ha inoltre collaborato con la Federazione Italiana Pentathlon come tecnico federale con la responsabilità della squadra olimpica (disciplina nuoto). 
Dal settembre 2012 è il Direttore Tecnico della nazionale di nuoto.

Foto by Deepbluemedia.eu/G.Scala

Fonte Veronica Bigi

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